martedì 4 aprile 2017

PASSEGGIATA LETTERARIA NELLA CITTA' DELLA ''SOLITARIA PACE''

Si è tenuta lunedì pomeriggio, nella Sala degli Specchi di Palazzo Bellevue, la seconda parte della lezione dell’UNITRE riguardante la letteratura italiana, intitolata: “Passeggiate letterarie in Italia per le vie di Ferrara”. La conferenza, condotta dalla professoressa Lucinda Buia, ha tratteggiato in particolare due personalità fondamentali per la storia di Ferrara: Torquato Tasso e Giorgio Bassani. Dopo un breve riassunto della lezione precedente, incentrata sulla figura di Ludovico Ariosto, l’atmosfera cambia e, anche se a soli 40 anni di distanza, viene presentato un personaggio cresciuto e vissuto in una realtà completamente diversa, quella della Controriforma, ovvero Tasso, anche detto “il poeta perseguitato”. Giunto a Ferrara presso la Corte, ma preceduto dalla fama della sua famiglia, il poeta  sarà costretto a convivere per sempre con il suo dissidio interiore, che gli causerà notevoli problemi psicologici. Questo conflitto, dato dal desiderio di fama ottenibile solo presso la corte e la consapevolezza che quest'ultima fosse piena di sospetti, intrighi e paura, saranno il  motivo del suo allontanamento forzato da essa. Suo noto ammiratore fu Giacomo Leopardi, che inserì nelle “Operette morali” un dialogo tra Torquato Tasso e il suo genio familiare. La professoressa si è poi concentrata su un personaggio più moderno, lo scrittore Giorgio Bassani. Autore del romanzo “Il giardino dei Finzi Contini”, concentrò le sue produzioni tra il 1938 e il 1943, periodo difficile per lui, a causa delle sue origini ebree. Strettamente collegato alla città e a Bassani fu la produzione cinematografica: Vittoria De Sica infatti si cimentò nella realizzazione di un film in cui Bassani avrebbe dovuto scrivere la sceneggiatura poiché protagonista di esso, ma questa non piacque al regista che continuò il progetto senza l’ausilio dello scrittore. Bassani dunque non fu mai d’accordo con De Sica e si dissociò completamente dal film. Altre produzioni attinenti a Ferrara furono quelle artistiche: due noti pittori, De Pisis e De Chirico, furono molto legati alla città; ricordiamo ad esempio il quadro di quest'ultimo “Piazza d’Italia”. Nonostante il decadimento politico e letterario della città durante la presa di potere del Papato nella fine del 1700, la musica rimase un elemento fondamentale e rilevante della città. Ferrara, città molto amata da numerosi poeti quali Carducci e D’Annunzio, fu spesso definita come dotata di “ solitaria pace”, amata da secoli nonostante il passare del tempo.
Maria Chiara Donzella
Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini-Sanremo







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